Nello scenario unico della Maremma, dove la natura incontaminata si sposa al ricordo palpabile della storia antica, potrete scoprire ambienti meravigliosi e lasciarvi sedurre dalla quiete, dimenticando la frenesia e il caos quotidiano.
La Fattoria Maremmana, è la struttura perfetta per accogliere e soddisfare ogni vostra esigenza, avvolta dalla magica natura della terra di Maremma, vi aspetta per farvi trascorrere giorni indimenticabili. Una vacanza presso la Fattoria Maremmana, è l’alternativa perfetta agli Agriturismi in Maremma, consentendovi di godervi il mare, le suggestive calette nascoste, o delle vaste spiagge libere, ma anche immergervi nella natura selvaggia, respirando la sua aria speciale. Non dimenticate che in Maremma, le riserve, i parchi e le oasi occupano circa 40.000 ettari e sono parte integrante di un territorio che si contraddistingue per la varietà e la ricchezza dei suoi ambienti naturali.
LA PINETA DEL TOMBOLO
Eccezionale area naturale protetta, riconosciuta come sito di interesse comunitario ed estremamente apprezzata dai naturalisti di tutta Europa.
E’ una delle più antiche pinete litoranee italiane, sviluppatasi originariamente sul tombolo costiero che separava l’antico Lago Prile dal Mar Tirreno.
Il suo assetto attuale risale al periodo delle grandi bonifiche del governo lorenese (1840-1860) che interessarono tutto il territorio maremmano. Per sanare il vasto territorio paludoso, si rese infatti necessario impiantare un elevato numero di alberi per evitare che l’originaria palude si reimpossessasse delle terre che le erano state strappate con le opere di canalizzazione.
La Pineta del Tombolo si estende oggi per 15 Km, da Castiglione della Pescaia al Padule della Trappola, interessando anche le località di Marina di Grosseto e Principina a Mare ed è costituito principalmente da pini marittimi verso il mare e pini domestici nell’immediato entroterra.
Un fitto e variegato sottobosco, ricco di specie arboree uniche nel loro genere, arricchisce questa oasi meravigliosa, ricca di specie arbustive sempreverdi tipiche della macchia mediterranea, tra cui filliree, lentischi, mirti e lecci rari.
Nel lato più prossimo al mare presenta una fascia di vegetazione dunale e una fascia retrodunale tra le più importanti d’Italia per vastità e per varietà delle specie arboree.
La pista ciclabile che la attraversa, e collega Marina di Grosseto a Castiglione della Pescaia, nel tratto Settentrionale, e Marina di Grosseto a Principina a Mare, nel tratto Meridionale, dona la possibilità di immergersi in un’atmosfera unica che caratterizza questo lussureggiante polmone verde della costa maremmana.
In Primavera e in estate le passeggiate lungo i sentieri ombrosi permettono di vivere l’esperienza esclusiva del contatto con la natura, che esplode generosa in una fantasia di colori e profumi intensi. All’interno della Pineta del Tombolo si trova il canale S. Leopoldo o Fiumara, interessante per le specie faunistiche che ospita, specialmente nel periodo invernale.
IL PARCO DELLA MAREMMA
Il Parco Naturale della Maremma è il primo Parco nazionale riconosciuto dalla Comunità Europea. Si estende per 100 Kmq e comprende il tratto costiero della Maremma Toscana, dal Promontorio di Talamone, fino alla foce del fiume Ombrone ed è delimitato verso l’entroterra dalla via Aurelia.
Dal punto di vista naturalistico la maggior parte del parco è occupata dai selvaggi Monti dell’Uccellina che corrono paralleli alla costa. Sono coperti da una fitta macchia e toccano le quote più alte in corrispondenza di Poggio Lecci con 417 metri sul livello del mare. Nella parte settentrionale, più pianeggiante, sorgono zone umide, caratterizzate da ambienti palustri generati dalla foce del fiume Ombrone. Altro importante ecosistema è rappresentato dalla pineta situata nella Marina di Alberese, risultato del rimboschimento attuato da Leopoldo II di Lorena. All’interno del Parco della Maremma è inoltre possibile ammirare alcune aree di costa fra le più belle e intatte del litorale maremmano sulle quali giacciono, come preziosi monumenti naturali, i bianchi tronchi portati dal mare e stinti dalla salsedine e dal sole.
Il parco, grazie alla sua favorevole posizione geografica, nella stagione migratoria è meta prescelta da molte specie di uccelli, tra cui uccelli palustri e alcuni rapaci, come ad esempio il falco pescatore. Il territorio costituisce anche un habitat naturale eccezionale per bovini, cavalli, lepri, ricci, ma anche volpi, tassi, istrici e cinghiali. Nelle zone boscose vivono i caprioli, nelle pinete i daini.
Nella zona costiera infine sono presenti diversi carnivori tra cui il gatto selvatico, la martora, la faina, la puzzola, il coniglio selvatico.
Gli animali vivono liberi nelle aree del Parco e si lasciano fotografare dai visitatori incuriositi dall’emozionante spettacolo.
La visita del Parco è possibile soltanto a piedi; le vie d’accesso agli itinerari sono due: Alberese e Talamone.
Il Parco comprende anche numerosi siti archeologici, alcuni etruschi – romani, altri risalenti al periodo medioevale, come le torri di avvistamento e l’Abbazia di San Rabano risalente al 1100 e recentemente restaurata che emerge dalla folta macchia mediterranea.
Per visitare il parco è possibile scegliere una serie di percorsi a seconda della stagione, della durata, e della difficoltà. Gli itinerari possono essere affrontati singolarmente, in gruppo ed anche con l’ausilio di una guida. Le escursioni con gli asini nel Parco della Maremma rappresentano un altro modo divertente e piacevole soprattutto per i bambini, per conoscere il Parco, accompagnati da una guida ambientale equestre e trascorrere un po’ di tempo a pieno contatto con la natura.
Altro modo di visitare il Parco della Maremma è in canoa con escursioni guidate fino a 2 ore circa. Le canoe canadesi sono canoe stabilizzate, tipo catamarano, praticamente inaffondabili, preparate per ospitare anche i non esperti, o chi non sa nuotare o bambini piccoli, ma anche sportivi o non; su richiesta si può usufruire di un giubbotto salvagente.
Non serve un abbigliamento particolare, basta vestirsi comodi e a seconda della stagione.
Chi desidera visitare il cuore del Parco, in bicicletta, è possibile grazie all’apertura degli itinerari in bicicletta all’interno del Parco, solo su prenotazione e solo con la guida ambientale che accompagna i visitatori. Sono previsti quattro percorsi diversi; due di questi sono accessibili a tutti, mentre gli ultimi due percorsi sono più impegnativi e più adatti a ciclisti esperti. Per chi non ha con sé la sua mountain bike può noleggiarla nel pese di Alberese.
Ovviamente puoi anche visitare il Parco della Maremma a piedi..
…Ma questo sicuramente già lo sapevi! ♥
DIACCIA BOTRONA
Tra Castiglione della Pescaia e Grosseto, a ridosso della pineta e della spiaggia, si trova la Diaccia Botrona, una zona palustre sconosciuta ai più, ma tra le più importanti d’Italia, che per secoli ha giocato un ruolo importantissimo nella storia e nell’evoluzione del territorio della Maremma. Benché assai ridotta rispetto alla sua estensione originaria e assediata da centri abitati e coltivazioni, rappresenta un tassello nel complesso mosaico di zone umide costiere, fortunatamente risparmiate dalle grandi opere di bonifica.
La Diaccia Botrona, come tutte le zone umide sono delle vere e proprie “banche genetiche” che, se opportunamente protette e gestite, oltre a contribuire al mantenimento della biodiversità, possono rappresentare una fonte di sviluppo economico compatibile con la salvaguardia di questi fragili e magnifici ambienti naturali.
Quest’area possiede un raro e significativo ecosistema che ospita un’incredibile varietà di microrganismi viventi, sia vegetali che animali.
Il periodo primaverile e autunnale è sicuramente il migliore per visitare la Diaccia Botrona. All’inizio della stagione autunnale, si assiste alla graduale partenza degli uccelli migratori e al passaggio di quelli che sosteranno nell’area solo per alcuni giorni, per poi ripartire e raggiungere le aree di svernamento più a Sud.
Ottobre è uno dei mesi più suggestivi dal punto di vista paesaggistico, poiché con le piogge e i primi segnali dell’inverno ormai prossimo, la vegetazione palustre assume colori straordinari tingendosi del rosso della salicornia e del viola dei fiori di Limonium (statice) e di Aster.
Nei mesi invernali il padule è animato da una moltitudine di uccelli, un vero paradiso per i “birdwatchers” che, muniti di un buon binocolo, possono osservarli nel loro ambiente naturale mentre si alimentano, si toelettano, si riposano o cercano di sfuggire ad un predatore.
Con l’ arrivo della primavera inizia la nuova fase migratoria; i limicoli, gran parte degli anatidi e gli aironi bianchi maggiori lasciano il posto ad altre specie, come i fenicotteri rosa e i cavalieri d’Italia.
Il padule risuona ovunque dei canti di cannaiole, cannareccioni, allodole e usignoli di fiume, intenti ad attirare un partner o a delimitare il proprio territorio di riproduzione. Particolare attenzione deve fare il visitatore in questo periodo, per non disturbare gli animali durante la delicata fase riproduttiva; sarà perciò opportuno mantenersi ai margini dell’area senza addentrarvisi.
PARCO CARAPAX
Il Carapax si trova in Loc. Le Venelle a Massa Marittima ed è il Centro Europeo per la salvaguardia delle tartarughe e Centro per la reintroduzione della Cicogna bianca.
Il Carapax è un centro unico in Europa che si occupa di accogliere, studiare e reintrodurre in natura le tantissime specie di tartarughe.
Visitando il centro infatti farete la conoscenza di tartarughe italiane e straniere, terrestri e marine, ma soprattutto tartarughe giganti e minuscole.
Di particolare interesse la zona esotica, dove troverete tartarughe azzannatrici, tartarughe alligatori e tartarughe amazzoniche dalle zampe rosse.
Il Carapax è anche un centro cicogne con la più grande voliera d’Italia.
Si potranno osservare le cicogne da vicino e vedere le parate nuziali, la costruzione del nido e i piccoli.
OASI DI ORBETELLO
L’oasi della Laguna di Orbetello si trova lungo la costa tirrenica toscana, nel comune di Orbetello.
Dista circa 20 km dal centro di Alberese. L’oasi della Laguna di Orbetello si estende per 850 ettari ed è gestita direttamente dal WWF.
Si tratta di una zona umida di grande importanza che da rifugio a migliaia di uccelli e mammiferi.
L’oasi è costituita da 300 ettari di laguna salmastra con tratti di terre affioranti ricoperti dalla vegetazione palustre. tra i punti di interesse vi segnaliamoa laguna, il giardino delle farfalle, la flora , la fauna, birdwatching.
L’oasi della Laguna di Orbetello tutela una zona umida di grande interesse naturalistico che per la sua posizione è in grado di dare riparo a migliaia di specie di uccelli migratori.
Nei suoi specchi d’acqua troviamo abitanti come fenicotteri, il cavaliere d’Italia, l’airone bianco maggiore, l’airone cenerino, il falco pescatore e ancora mestoloni, spatole e avocette…
Nella sua vegetazione fatta di macchia mediterranea, passeggiano indisturbati volpi, tassi e istrici, a rincorrersi e nascondersi tra le piante di lentisco, fillirea, mirto e corbezzolo.
La visita alla zona umida dell’Oasi della Laguna si svolge attraverso 3 itinerari diversi. Il primo, quello classico e più attrezzato, permette l’osservazione dell’avifauna attraverso un percorso con 9 postazioni. Il secondo percorso è alla scoperta del Bosco di Patanella caratterizzato da grandi estensioni di brugo, dove è stato allestito un percorso botanico e dove si trovano capanni per l’osservazione.
Il terzo è quello del Casale Giannella dove si trova il Centro di Educazione Ambientale costituito da un casale spagnolo del 1600 che ospita una mostra sulle zone umide e il giardino delle farfalle.
Per tutti gli appassionati della vita all’aria aperta e della natura incontaminata, l’Oasi regalerà un’esperienza indimenticabile piena di fascino e suggestioni.
Il parco offre percorsi natura, punti di osservazione, materiale didattico, Centro di Educazione Ambientale, settimane verdi, campi, attività di ricerca, corsi monotematici.
La Fattoria Maremmana è il punto di partenza strategico per raggiungere in breve tempo le mete predilette dai turisti di tutto il mondo. Con l’accoglienza familiare tipica dell’Agriturismo in Maremma ma ricca di ogni tipo di comfort La Fattoria Maremmana vi offrirà la vacanza perfetta .
IL GIARDINO DEI TAROCCHI
Una passeggiata e una esperienza di vita, attraverso un percorso artistico ed esistenziale che ci parla di gioia e allegria e di dolore e di morte, riempiendo gli occhi di colori e immagini
Tutto questo è il Giardino dei Tarocchi, in Località Garavicchio ( Capalbio) nella bassa Maremma. denis-hopper-nikiCreato dalla pittrice, scultrice e regista Niki de Saint Phalle ( 1930-2002), una delle artiste più popolari della metà del XX secolo.
Una francese naturalizzata americana che ha creato un universo immaginario all’aria aperta e realizzando il suo sogno barocco ha scolpito una favola per grandi e un giardino incantato che strizza l’occhio al Parque Guell di Antoni Gaudì a Barcelona e al giardino di Bomarzo nel Viterbese.
Il giardino esotico, realizzato a partire dal 1979 e aperto al pubblico il 15 Maggio 1998, contiene ventidue imponenti figure ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, costruite in cemento armato e ricoperte da un mosaico di specchi, vetri e ceramiche colorate.
Il Giardino dei Tarocchi sorge sul versante meridionale della collina di Garavicchio, nella Maremma toscana. L’opera, estesa su circa 2 ettari di terreno, costituisce una vera e propria “città” in cui le sculture-case segnano le tappe del percorso spiccando coloratissime già dalla strada nel selvaggio paesaggio naturale. Ai piedi della collina di Garavicchio, l’accesso al Giardino è letteralmente sbarrato dalla lunga muraglia del padiglione d’ingresso creato da Mario Botta, costituito da un doppio muro di recinzione in tufo con una sola grande apertura circolare al centro, chiusa da una cancellata. Lo stesso Botta ha dichiarato che nel disegno dell’ingresso ha cercato di interpretare il sentimento di “separazione” tra il Giardino ed il mondo esterno che Niki de Saint Phalle chiedeva: il muro è inteso quindi come una “soglia”, da varcare per entrare in una “pausa magica” nettamente divisa dalla realtà di tutti i giorni.
Varcata la soglia, la strada sterrata sale fino alla grande piazza centrale occupata da una vasca e sovrastata dalle figure unite della Papessa e del Mago, i primi arcani maggiori dei Tarocchi che segnano l’inizio del percorso. Circondata dal verde e dalle sinuose panchine di Pierre Marie Le Jeune, la piazza, sorta di grande anfiteatro sovrastato dalle altre, coloratissime sculture, comunica immediatamente quell’impressione di inquietudine ed incantesimo, di fascinazione, di gioco, di splendida visionarietà che anima l’intero Giardino. La vasca circolare in cui si raccolgono le acque sgorganti a cascata dalla scalinata che procede dalla enorme bocca aperta della Papessa, chiara reminiscenza dell’Orco di Bomarzo e ideale legame con i giochi d’acqua di Villa d’Este è segnata al centro dalla Ruota della Fortuna, la scultura meccanica semovente eseguita da Jean Tinguely. Le strade che si dipartono dalla piazza percorrono itinerari diversi che seguono le sinuosità del terreno, salendo o scendendo lungo il costone. Anche le strade giocano nell’opera un ruolo fondamentale: sul cemento che le ricopre, infatti, Niki de Saint Phalle ha inciso indelebilmente appunti di pensiero, memorie, numeri, citazioni, disegni, messaggi di speranza e di fede, snodando un percorso che ancora una volta non è solo fisico ma soprattutto spirituale. Sul costone destro, la piccola scalinata che sale dalla piazza passa sotto la figura del Sole, incarnato nel grande uccello del fuoco, bianco, rosso e giallo, appollaiato sopra un grande arco azzurro, nel quale è evidente il richiamo alla iconografia degli indiani d’America. Immediatamente dopo il Sole, ecco il Papa, opera preferita di Tinguely .
L’artista ha persino realizzato e abitato in una casa degli specchi completa di stanze.
Il costo del biglietto intero è di 12 euro e i mesi di apertura sono da Aprile a Ottobre mentre nei mesi in cui è chiuso, da novembre a marzo, è aperto solo il primo sabato di ogni mese dalle 09.00 alle 13.00 e l’ingresso è gratuito.
La vita non è fatta per guardare indietro la strada percorsa, ma per sognare la strada ancora da fare. Il tempo non invecchia l’anima di chi sogna.
Per gli amanti della natura il birdwatching, che letteralmente significa ‘osservazione degli uccelli’, ci consente di stare all’aria aperta e di fare delle lunghe camminate attraverso luoghi incontaminati e ancora allo stato naturale.
Armati di macchina fotografica o binocolo potete osservare, in silenzio, gli animali che si muovono nel loro habitat naturale. Circondati dalla pace naturale intorno a voi potete vivere un’esperienza a stretto contatto con delle meraviglie di Maremma che vi lasceranno un ricordo indimenticabile della vostra visita.
Stare all’aria aperta fa bene non solo al nostro fisico, ma anche alla nostra testa che per un pò dedica la sua attenzione all’osservazione della fauna e dimentica il vivere quotidiano.
MEGLIO DI UNA GIORNATA CHIUSI DENTRO UN CENTRO BENESSERE!
La maremma è indissolubilmente legata all’ambiente acquatico, il nome stesso, “maremma”, significa letteralmente “appartenente al mare”, infatti la pianura grossetana è di origine alluvionale, generata dal lento depositarsi di detriti trasportati dei principali corsi d’acqua, primo tra tutti, il fiume Ombrone.
Nonostante le bonifiche perpetuate già a partire dal medioevo, il paesaggio è tutt’ora caratterizzato dalla presenza di zone umide, le principali delle quali si trovano lungo la costa.
Sono state individuate zone umide meritevoli di tutela a livello internazionale, alcune di queste, ben 5, sono presenti in maremma:
- Lago di Burano
- Laguna di Orbetello
- Padule Diaccia Botrona
- Padule di Scarlino
- Padule della Trappola – Foce dell’Ombrone Parco Regionale della maremma
Noi per la vostra avventura vi suggeriamo un’escursione vicino alla nostra Fattoria Maremmana, (10 Km) luogo ideale di avvistamento in questo periodo autunnale.
La Diaccia Botrona (Castiglione della Pescaia) era una volta un antico lago, il lago Prile, già conosciuto e navigato dagli Etruschi. Oggi è una vasta palude di circa 1.300 ettari. Il numero di uccelli che svernano qui è aumentato significativamente negli ultimi anni ed include l’oca selvatica, la gru comune, l’albanella reale, lo zafferano (Larus Focus) e la cutrettola.